A causa di un disguido postale, Paperino riceve l'atto di proprietà (primo premio di una lotteria in realtà
vinta da Gastone) di una diroccata villa con parco situata fuori città.
Una volta raggiunta Villa Rosa Paperino scopre per caso sotto una poltrona il diario segreto di un certo Fantomius,
misterioso ladro gentiluomo a cui apparteneva la villa. |
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Con l'aiuto di Archimede, che inserisce nella 313 gli speciali congegni indicati nel diario ed
indossato il nero costume di Fantomius, Paperino autodefinendosi ora Paperinik parte all'azione.
Grazie ai vari trucchi il neo nato papero mascherato (in realtà in questa prima avventura Paperinik non indossa
ancora la classica mascherina nera) penetra nella residenza di campagna dello zio, gli sottrae il materasso imbottito
di verdi bigliettoni, e si dirige verso Villa Rosa. |
Il giorno dopo Paperone e i due poliziotti mettono a confronto Paperino e Gastone,
ma non essendo sicuri della precisa identità del misterioso ladro con ali di pipistrello,
decidono di recarsi tutti a Villa Rosa nella speranza di scoprire qualche elemento che possa
indicare il colpevole. |
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Paperino cerca invano di sviare le indagini, ma Gastone grazie alla sua fortuna riesce a scoprire il
passaggio segreto ed a trovare il materasso.
Ma la sua fortuna non gli dice che la candela che sta utilizzando per farsi luce è in realtà truccata,
con doppio fondo di dinamite.
Esplode così tutta la villa insieme a Gastone che viene suo malgrado ritenuto da tutti i presenti il
vero colpevole del furto.
Paperino, nel frattempo ritornato a casa, riceve la notizia di quanto è successo e soddisfatto assapora
con fare sornione la prima vendetta di Paperinik. |
COMMENTO
Questa prima avventura di Paperinik, a mio parere la più inquietante e coinvolgente della serie, è stata sceneggiata
con sopraffina maestria dall'ottimo Guido Martina che ha saputo inserire il giusto contenuto
di azione e colpi di scena, alternando situazioni divertenti ma non banali a momenti di suspense degni dei migliori fumetti gialli.
Il personaggio di Paperinik viene mostrato in tutta la sua astuzia e temerarietà, dimostrandosi un degno erede di Fantomius.
Il disegnatore della storia Giovan Battista Carpi, ci fornisce una azzeccatissima rappresentazione sia della villa che del mitico
costume di Fantomius/Paperinik, oltre che a tutta una serie di avvincenti vignette d'azione.
Se vogliamo proprio fare i perfezionisti della congruità temporale (stile Don Rosa per intenderci) come già spiegato sulla pagina dedicata a Fantomius, suona poco credibile il fatto che questo "villain" fosse morto cento anni prima; anche immaginando
la storia ambientata lo stesso anno della pubblicazione, è evidente che la seconda metà del 1800 è un
periodo da pieno far west per una città della costa ovest degli Stati Uniti, di certo una
ambientazione poco adeguata per un ladro con lo stile ed i marchingegni di Fantomius, che ritengo a logica
un tipico personaggio anni 10-30 diciamo a cavallo tra la "belle époque" ed il proibizionismo.
Anche dal punto di vista strettamente moralistico la storia ci lascia un po' pensierosi,se infatti Paperone meritava la beffa del materasso, viceversa il pur antipatico Gastone (che comunque
si comporta da vero signore nei confronti di un cagnolino abbandonato, preso invece a sassate da Paperino),
non solo si vede ignaro portare via la villa da lui vinta, ma si ritrova anche alla fine accusato
ingiustamente di essere il fantomatico ladro. Accettiamo come attenuante il fatto che Gastone in
questa storia paghi per tutte le altre volte che si è preso beffe dello sfortunato cugino.
Tutto sommato è anche giusto che Paperink, degno erede di Fantomius, agisca a volte con un po' di bonaria furfanteria.
C'è anche una interessante curiosità su questa storia, sembra infatti che originariamente Paperinik doveva indossare la classica maschera blu di Fantomius ma che per non confondere i giovani lettori si decise in questa prima avventura di lasciare il papero mascherato a viso scoperto.
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