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LA VOLPE o VOLABASSO (THE FOX) |
Il personaggio "the Fox" la Volpe, conosciuto anche in Italia con il nome di Volabasso compare nelle strisce giornaliere dal 1/4 al 20/9 del 1930 nella storia MICKEY MOUSE IN DEATH VALLEY tradotta in Italia nel 1934 sul TOPOLINO GIORNALE n. 55 e 61 con il titolo TOPOLINO NELLA VALLE INFERNALE. |
La storia di Walt Disney, Win Smith e Floyd Gottfredson, narra le disavventure di Topolino e Minni alle prese con un gruppo di malfattori (tra cui spicca un Gambadilegno agli albori) comandati dal meschino avvocato "Shyster" Lupo. |
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La banda, convinta di trovare la mappa di una miniera d'oro, cerca di impossessarsi con la forza della villa lasciata in eredità a Minni dal defunto zio Mortimer. |
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Durante le varie peripezie, fa capolino di tanto in tanto in aiuto ai nostri protagonisti, un misterioso individuo mascherato (La Volpe) che si scopre alla fine essere lo stesso zio Mortimer, fintosi morto per smascherare il perfido avvocato e la sua banda. |
La Volpe, anche se non lo si può definire un vero e proprio personaggio "Dark" a tutto tondo, è in effetti un po' il prototipo di quei "characters" mascherati dalla doppia identità, che nelle successive storie a fumetti della Disney compariranno sia nelle vicende di Topolino che in seguito in quelle dei paperi. |
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IL BANDITO PIPISTRELLO (THE BAT BANDIT) |
Nelle strisce giornaliere dal 30/4 al 28/7 del 1934 con la storia MICKEY MOUSE AND THE BAT BANDIT OF INFERNO GULCH (in Italia viene stampata la prima volta su Supplemento di TOPOLINO dal 14/10/34 al 24/03/35 con il titolo LE NUOVE AVVENTURE DI TOPOLINO E MINNI NEL WEST) sceneggiata da Ted Osborne su idea e disegni di Floyd Gottfredson, compare quello che possiamo considerare come il primo vero "villain" mascherato dei fumetti Disney. |
"The Bat Bandit", un fantomatico e pericoloso rapinatore del Far West compie le sue scorribande nella zona dove è situato il ranch dello zio di Minni, Mortimer. |
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Durante la vicenda Topolino scopre che dietro il misterioso furfante si cela uno degli allevatori della zona, tal Don Jollio, anche se la vera identità del bandito rimane sconosciuta in quanto lui stesso confessa di aver usato "Don Jollio" al pari di altri nomi fittizi e di essere conosciuto oltre confine come Dead Eye Jake. |
Gottfredson, nello stendere il soggetto di questa storia, si è probabilmente ispirato al film della United Artists THE BAT WHISPERS del 1930 tratto da un romanzo di Mary Roberts Rinehart. |
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Nel film vi si narra dei delitti commessi da un misterioso criminale mascherato da chirottero conosciuto come "The Bat".
Certamente sia questo film che un precedente personaggio, The Human Bat, pubblicato dal 1909 al 1910 sul "tabloid" londinese Jack's Paper: The New Adventure Story Weekly oltre che al Bat Bandit di Gottfredson hanno quasi certamente contribuito alla genesi di almeno due giustizieri mascherati, entrambi del 1939: il Black Bat dei pulps e il ben più famoso Batman. |
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I SETTE FANTASMI (THE SEVEN GHOSTS) |
Nella storia di Gottfredson e Osborne MICKEY MOUSE AND THE SEVEN GHOSTS (SG dal 10/08 al 28/11 del 1936) pubblicata in Italia su TOPOLINO GIORNALE 207-222 dal 13/02/37 al 25/03/38 con il titolo TOPOLINO NELLA CASA DEI FANTASMI, Topolino, Pippo, e Paperino si trasformano in "detective sterminatori di fantasmi" alle prese con sette presunti spettri che infestano la casa del Colonnello Bassett. |
Dopo varie indagini contornate da una nutrita serie di "fantasmatiche" apparizioni, Topolino scopre che in realtà i fantasmi sono dei contrabbandieri di armi, che si servivano della villa di Bassett (sita in posizione strategica sul mare) per i loro traffici. |
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Nella parte finale Gottfredson, fedele al suo stile si prende burla dell'autorità costituita, facendo prendere a calcioni dal padrone di casa il borioso sergente di polizia che voleva arrogarsi il merito della cattura dei falsi fantasmi contrabbandieri. |
Questa avventura precede di un anno il cortometraggio LONESOME GHOST, che vede sempre Topolino, Pippo e Paperino nelle vesti di acchiappafantasmi un po' pasticcioni alle prese con dei veri spettri burloni. |
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È chiaro che il divertente film GHOSTBUSTERS diretto da Ivan Reitman nel 1984, deve molto ai tre sgangherati acchiappafantasmi disneyani. |
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Dotato di sottile perfidia e notevole sangue freddo, ha in più vicende quasi sopraffatto il tenace Mickey, che è sempre riuscito a fuggire, e catturare il criminale, il più delle volte grazie a miracolosi colpi di fortuna. Utilizzato solo in una storia da Gottfredson, il "villain" è stato riproposto negli USA solo negli anni 60 da Paul Murry, che lo ha però utilizzato prevalentemente in storie più leggere dando al personaggio un'immagine decisamente meno carismatica. |
In Italia Macchia Nera è stato invece ripreso in maniera molto fedele all'originale, da vari sceneggiatori e disegnatori italiani, primi tra i quali Guido Martina e Romano Scarpa, con l'avvincente ed intricata storia TOPOLINO E IL DOPPIO MISTERO DI MACCHIA NERA TOP. n° 116,117,118,119 del 1955. In questa avventura viene anche mostrato una variante del mantello bianca nell'interno per mimetizzarsi in ambiente nevoso. |
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Interessanti sono le due teorie circa l'origine dell'aspetto di Macchia Nera (viso lungo baffetti e capelli
impomatati), una lo vuole come ispirato all'attore americano Adolphe Menjou, famoso negli
anni 20-30 per aver interpretato personaggi eleganti ma un po' mascalzoni;
mentre l'altra decisamente più inquietante lo vuole ispirato nientedimeno che all'allora
trentottenne Walt Disney; un singolare tributo, probabilmente con una velata polemica, nei
confronti del "padrone di casa" forse in quel periodo più interessato a sviluppare il settore dell'animazione cinematografica a scapito del reparto "comics" di cui Gottfredson faceva parte.
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Nella saga degli ULTRAHEROES TOP. n° 2726-2733 viene inventata una versione futuristica ed "ultra" modificata di Macchia Nera con un insolito costume da "ultra" eroe negativo e dotato addirittura di poteri soprannaturali. Questa versione di Macchia Nera fa parte del "cattivissimo" gruppo dei BAD-7 capeggiati da Spennacchiotto ed antagonisti dei "buonissimi" Ultraheroes.
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IL CORVO (THE BLACK CROW) |
Nella storia MICKEY MOUSE AND THE BLACK CROW MISTERY strisce giornaliere dal 17/08 al 21/11 del 1942 (pubblicata in Italia sugli ALBI D'ORO n. 62 del 19/07/47 con il titolo TOPOLINO E IL MISTERIOSO CORVO) sia Topolino che Pippo scartati dal servizio militare e dal lavoro in fabbrica (Topolino è troppo basso e troppo giovane, mentre Pippo ha una non molto "sana e robusta costituzione") decidono di dare comunque il loro contributo al paese in guerra, offrendosi volontari per lavorare in una fattoria del "Mid West". |
Durante il lavoro, si verificano una serie di strani incidenti dolosi, provocati a quanto pare da un misterioso individuo camuffato da corvo.
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Topolino con non poche peripezie riesce alla fine a catturare e smascherare il bandito che viene arrestato.
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Deludente e decisamente banale è il finale della storia, quando si scopre che in realtà il sabotatore è una specie di maniaco del giardinaggio, che deluso di aver perso un premio in una fiera agricola, ha deciso di vendicarsi sugli altri agricoltori.
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Perfettamente logica è invece la scelta del travestimento, infatti come lo stesso personaggio dichiara:" i contadini odiano i corvi...e io odio i contadini".
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Nella storia di Walsh e Gottfredson, MICKEY MOUSE IN MOUSEPOTAMIA (strisce giornaliere dal 10/07 al 30/09 del 1950) tradotta in Italia su TOPOLINO libretto n°27-29 15-07/1951 con il titolo TOPOLINO BUFFONE DEL RE, compare il sinistro e misterioso personaggio Maschera di Ferro tiranno dell'immaginario stato di Mousepotamia, dove Topolino viene (forzatamente) condotto da Jaq e Gus i due simpatici topini di Cenerentola. |
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Topolino (che secondo Jaq e Gus ha diritto alla corona del regno), riesce a farsi "assumere" da Iron Mask come buffone di corte, avendo così la possibilità di organizzare in segreto un gruppo di rivoltosi stile Robin Hood "the Greenies" i Verdini, per combattere contro il tiranno. |
Alla fine Topolino smaschera fortuitamente Iron Mask, scoprendo che il possente tiranno è in realtà un travestimento fatto di trampoli e imbragature, dietro cui si cela un "segaligno" topo assetato di potere (una rivelazione che ricorda un po' quella che nel Mago di OZ, fa scoprire a Dorothy e ai suoi amici che in realtà il potente e temuto mago è frutto di un marchingegno azionato da un mite ometto). |
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Indossato lui stesso il travestimento, Topolino libera i prigionieri, congeda l'esercito ed indice libere elezioni che trasformano Mousepotamia in una repubblica con Jaq e Gus come presidente e vice-presidente. |
Per questo personaggio Walsh e Gottfredson si sono chiaramente ispirati, sia come nome che come "look", alla popolare leggenda francese (narrata anche da Alexandre Dumas nel Visconte di Bragelonne, 1848-50) secondo la quale, dietro la maschera indossata da un misterioso prigioniero della Bastiglia, si sarebbe celato il vero Re Luigi XIV il cui trono era stato preso da un gemello usurpatore. |
Nella celeberrima storia di Romano Scarpa, TOPOLINO E L'UNGHIA DI KALÌ pubblicata su TOPOLINO libretto n°183-184 del 1958, il facoltoso collezionista di oggetti folkloristici Rick Purcell indossando un sinistro costume da dea Kalì penetra furtivamente in molte case di Topolinia, produce suoni spaventosi e se ne va, lasciando sul posto una statua della dea. |
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Topolino con una serie di indagini degne delle migliori storie di Philip Marlowe scopre che i terribili suoni sono prodotti dalla micidiale unghia della dea usata nel grammofono al posto della puntina. |
Un solo disco non procura i terribili strepiti, è l'ultima copia dei canti giavanesi della siccità, che il fantomatico ladro non è riuscito a trovare, e che invece rivela la formula di una micidiale e segretissima arma. |
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Alla fine Topolino smaschera Rick Purcell che si scopre essere in realtà un agente mercenario al servizio dello spionaggio straniero. |
Questa avventura tra le più famose e meglio riuscite di Romano Scarpa ha avuto l'onore di essere tradotta e pubblicata sugli albi americani della Gladstone Publishing (MICKEY MOUSE n° 254-255) nel 1990. |
Nella famosa storia di Missaglia/Carpi, TOPOLINO E LA RIVOLTA DELLE OMBRE TOP. N°259-260 13-20/11/60, le ombre stufe di sentirsi schiavizzate dagli esseri umani, che sono perennemente costrette a seguire, decidono di ribellarsi approfittando di una favorevole condizione atmosferica provocata da una eclissi. |
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Topolino e soci, tra cui il celebre Prof Enigm, dopo essere riusciti a fuggire dalle grinfie delle loro ombre, cercano un possibile rimedio alla terribile situazione nel castello laboratorio di Enigm. |
Mentre il professore sta cercando l'antidoto contro la minaccia, Topolino e Pippo fronteggiano l'avanzata delle ombre in un perfetto scenario da assalto medievale con tanto di scale ed olio bollente. Alla fine il Prof Enigm trova l'antidoto e dopo aver ricreato una eclissi artificiale (con un meteorite piazzato tra il sole e Topolinia) le ombre, loro malgrado, sono costrette a ritornare al loro posto. |
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Questa inquietante storia prende sicuramente spunto dall'avventura disegnata da Jack Bradbury, pubblicata negli USA sull'albo PETER PAN TREASURE CHEST nel 1952 e tradotta in Italia sul TOP. n°66 maggio 1953 con il titolo TOPOLINO E LE OMBRE RIBELLI. In questa storia Topolino e Pippo (seppure in sogno) si alleano con Peter Pan per recuperare le rispettive ombre fuggite al loro controllo ed incamerate da uno gnomo collezzionista. |
Il tema della separazione delle ombre ritorna nella storia di Martina/Carpi TOPOLINO E I LADRI D'OMBRA TOP. n° 675-676 Novembre 1968, dove un gruppo di spie, grazie ad un apparecchio che permette di staccare l'ombra delle persone, riescono (seguendo l'ombra che cerca di ricongiungersi al proprietario) a pedinare e rapire un famoso scienziato. |
Nella storia di Bob Ogle e Paul Murry THE STRANGE CASE OF DR. SYCLOCKS, pubblicata su SUPER GOOFY #2 feb. 1966 e tradotta in Italia su ALMANACCO TOPOLINO n° 114 giugno 1966 con il titolo SUPERPIPPO E IL TICCHETTIO ESPLOSIVO, un misterioso e sinistro omino mascherato, che si firma Dr. Syclocks (in Italia Dr. Lesette), utilizzando degli orologi esplosivi penetra in alcune gioiellerie di Topolinia rubando i rubini degli orologi. |
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Dopo varie indagini e peripezie Topolino, Basettoni e Pippo (che in questa avventura si trasforma spesso in Super Pippo), scoprono che gli orologi utilizzati come esplosivo sono prodotti niente di meno che da Mastro Geppetto. Topolino (seguito e protetto a sua insaputa da Super Pippo) decide quindi di recarsi nella bottega del falegname per scoprire cosa c'è dietro questi misteriosi furti. |
Nel frattempo anche lo strano Dr. Lesette ha raggiunto Geppetto e sotto la minaccia di un revolver cerca di liberarsi di Topolino. Per fortuna interviene all'ultimo momento Super Pippo che con una travolgente irruzione sgomina il criminale e salva il suo amico Topolino e Mastro Geppetto. |
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Si scopre così che in realtà il misterioso e perfido omino mascherato altro non è che un orologio meccanico che, ribellatosi al suo creatore Geppetto, decise di partire a caccia di rubini con il solo scopo di possederne più, degli altri orologi. |
Da notare in questa storia come i due realizzatori, evidentemente poco eruditi circa il romanzo di Collodi, ci mostrano -come d'altronde già fece Walt Disney nel suo celebre cortomeraggio- Geppetto come una sorta di orologiaio svizzero (la sua casa viene collocata ai piedi delle alpi) invece del classico falegname del centro Italia che noi tutti conosciamo. |
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IL FANTASMA DELLA CATTEDRALE (THE PHANTOM OF NOTRE DUCK) |
Ideato dal grande Carl Barks questo "villain" appare nella storia THE PHANTOM OF NOTRE DUCK pubblicata su UNCLE SCROOGE #60 del novembre 1965, e proposta in Italia sul TOPOLINO n° 550 del giugno 1966, con il titolo ZIO PAPERONE E I MISTERI DELLA CATTEDRALE. |
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Misterioso inquilino di Notre Duck il nero "fantasma" riesce abilmente a dare scacco matto a tutta la famiglia dei paperi, depredando lo Zione di una intera cariolata di monete, salvo poi per utilizzarle nella finalizzazione del suo hobby, costruire in scala ridotta un modello della cattedrale solo appunto con delle monetine. |
Geniale è il colpo di scena finale quando il ladro mostra il suo vero volto, praticamente identico a quello dello Zio Paperone; "che altra faccia poteva avere uno a cui piace giocare con le monete" fa ironicamente notare Paperino. |
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Pur con uno stile decisamente alla Fantomas, in realtà il personaggio si rifà come idea di massima e
soprattutto per il tipo di ambiente in cui opera, sia al celebre romanzo di Victor Hugo Notre Dame de Paris,(1831) di cui la cattedrale di Paperopoli ne è quasi una copia, sia all'altrettanto celebre romanzo
di Gaston Leroux Il fantasma dell'opera (1910). |
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La storia apparentemente di semplice lettura nasconde però, nel perfetto stile Barksiano, una velata critica alla mercificazione della fede, anche se giustamente nella cattedrale non compare nessun simbolo riconducibile a qualche tipo di religione. Un' interessante cortometraggio d'epoca del Fantasma di Notre Duck è stato realizzato dall'artista Andrea Cipolla THE PHANTOM OF NOTRE DUCK
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Clicca sotto per ascoltare la canzone suonata dal fantasma con il flauto
My Bonnie Lies Over the Ocean
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Dopo vari indizzi l'origine del fantasma di Notre Duck ci viene svelata da Marco Gervasio nella storia LE STRABILIANTI IMPRESE DI FANTOMIUS-LADRO GENTILUOMO- NOTRE DUCK dove l'Architetto Henry Quackett fratello maggiore di John Quackett alias Fantomius si rifugia nel 1924 all'interno della Cattedrale di Notre Duck da lui stesso progettata e fatta costruire nel 1916. Nella storia viene anche mostrato l'inizio della costruzione nei sotterranei della Cattedrale del modello realizzato con le monete della fontana.
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Gervasio ci mostra anche l'origine del nero costume indossato da Henry Quackett che si basa sul costume indossato da un parente di Marie Lamont (madre di Henry e John) che nel 1700 a Parigi era gabelliere reale e si travestiva in quella maniera per incutere paura quando riscuoteva le tasse. |
Alla fine della storia Gervasio ci lascia intendere che Henry Quackett potrebbe aver continuato a vestire i panni del fantasma di Notre Duck anche in futuro e ci fornisce un possibile indizio di come mai alcuni decenni dopo il suo aspetto potrebbe ricordare quello di Paperone. Il lettore potrà quindi immaginare che durante il tentativo di furto nel deposito il fantasma utilizasse una maschera di Paperone oppure che in vecchiaia Henry Quackett assomiglierà nell'aspetto esteriore a Paperone. Tuttavia la sua fisionomia decisamente troppo alta e diversa rispetto a quella del Phantom of Notre Duck ideato da Barks ci fa più verosimilmente supporre che il fantasma incontrato da Paperone sia un'altra persona che ha preso il posto di Henry Quackett (forse il fratello John Quackett molti anni dopo aver terminato la sua attività di ladro gentiluomo?). |
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Un terzo Fantasma della Cattedrale ci viene mostrato da Ivan Saidenberg e Verci de Mello nella storia A VOLTA DO FANTASMA DE NOTRE DAME (ZIO PAPERONE E IL RITORNO DEL FANTASMA DELLA CATTEDRALE). In questo caso il nero costume del fantasma viene utilizzato da Amelia nel tentativo di ipnotizzare Paperone e farsi consegnare la numero uno. |
Un quarto Fantasma della Cattedrale è il protagonista della storia di Pesce e Asaro PAPERINIK E L'ARCHITETTURA SPICCIOLA dove uno squilibrato Architetto Monetario si traveste da Fantasma della Cattedrale e con l'appellativo di Signore delle Botole compie una serie di rapine utilizzando alcuni dei marchingegni del papero mascherato, tanto che viene scambiato per Paperinik. |
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Nel corso degli anni la Cattedrale di Notre Duck è stata quindi abitata da diversi "fantasmi": Il primo fantasma della Cattedrale è stato Henry Quackett (Architetto e progettista della Cattedrale di cui iniziò i lavori nel 1916) che nella metà degli anni 20 ha indossato per primo il nero costume. Henry Quackett iniziò nei sotterranei la costruzione del modello di Notre Duck con le monetine. Il secondo fantasma della Cattedrale è quello incontrato da Paperone e nipoti verso la metà deglia anni 50. L'identità di questo personaggio che assomiglia allo stesso Paperone è ancora un mistero, anche se verosimilmente avendo ereditato le gesta di Henry Quackett si può supporre possa essere un suo parente, o comunque qualcuno a conoscenza della sua vera identità. Si può quindi ragionevolmente supporre che il fantasma incontrato da Paperone sia John Quackett (alias Fantomius) che in vecchiaia abbia preso il posto di suo fratello come fantasma di Notre Duck. Il terzo fantasma, incontrato da Paperone e nipoti alcuni anni dopo l'avventura con il secondo fantasma, altri non è che la fattucchiera Amelia in uno dei suoi molteplici travestimenti. In questo caso è logico immaginare che in quel periodo il precedente fantasma non sia più presente a Notre Duck. Il quarto fantasma che si fa definire il Signore delle Botole è invece un ladruncolo pazzoide soprannominato Architetto Monetario. Questo maniacale individuo ha ampliato (verosimilmente nei primi anni 60) i sotterranei di Notre Duck dove sta realizzando con le monetine addirittura un modello dell'intera Paperopoli. Dopo essere riuscito a penetrare nel covo segreto di Paperinik e compiuto diversi furti utilizzando i suoi marchingegni, viene affrontato e sconfitto dal papero mascherato che gli "cancella la memoria" con una buona dose di Car Can. |
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Nella storia di Martina/Carpi, PIPPO E IL DOPPIO CAVALIERE NERO (ALMANACCO TOPOLINO n° 135 del Marzo 1968) Pippo, in preda ad una sorta di sdoppiamento della personalità, trascina Topolino a Dulcedo City (un paese che per attirare turisti ha mantenuto praticamente intatto il suo "look" da città del vecchio West) per cercare il tesoro nascosto dal suo avo Pipp Along Kid. |
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Purtroppo anche i pronipoti di un fuorilegge dell'epoca sono interessati nel bottino, ed indossati entrambi i misteriosi panni del Cavaliere Nero (il soprannome del loro avo), cercano di sottrarre il tesoro a Topolino e Pippo. |
Chiaramente i nostri eroi hanno la meglio ed alla fine catturano i due malviventi solo per scoprire però che nel bauletto del presunto tesoro è contenuta solo una lettera di che non svela però dove si trovano i soldi. Tornati a casa Topolino rimane di stucco nel vedere una stanza della casa di Pippo completamente tapezzata di dollari che l'ingenuo amico definisce come pezzetti di carta trovati in solaio nel pagliericcio del suo avo Pipp Along Kid. |
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PAPERINIKA
Ideata da Guido Martina su iniziale idea di Elisa Penna, appare in cinque storie: PAPERINIKA E IL FILO DI ARIANNA TOP. n°906, PAPERINIKA CONTRO PAPERINIK TOP. n°923-924, PAPERINIKA E LA SELVAGGIA BANDA DEI MEKANOS TOP. n°1290-1291, PAPERINIK E IL MISTERO DI TUBA MASCHERATA TOP. n°1632 e in due puntate della Papernovela IL PAPERO DEL MISTERO TOP. n°2128-2129. |
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Un primo "prototipo" dell'alter ego di Paperina chiamato Paperinikka compare disegnato da Carpi su idea di Elisa Penna sul Manuale di Paperinik edito in Italia nel 1972. In questa primissima rappresentazione Paperinikka indossa la versione in gonella di un costume praticamente identico a quello di Paperinik.
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Alter ego di Paperina, si fa portabandiera di un femminismo un po' esasperato, per le sue
avventure anche lei utilizza speciali marchingegni un'auto ed una moto truccate, ideate dalla
sua amica inventrice Genialina Edy Son ex alieva di Archimede. |
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A mio parere il personaggio, non molto entusiasmante, tende a cavalcare successi di modelli già esistenti,
essendo troppo forzata sull'onda di Paperinik che se pur interessante è già di per se, ad essere sinceri, non originalissimo. |
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Nelle prime due storie, senza infamia e senza lode, Paperinika viene raffigurata con lo stesso costume anche se con colorazioni diverse, mentre nella terza decisamente contorta avventura,dove compare addirittura la strega di Biancaneve, la papera mascherata indossa la versione in gonnella di un costume stile Paperinik, praticamente lo stesso della sua primissima apparizione nel Manuale di Paperinik.
Ricompare la versione rossa del primo costume nella quarta avventura che vede Paperinika, co-protagonista della storia insieme a Paperinik, alle prese con il goffo alter ego di Paperone, Tuba Mascherata.
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Non molto utilizzato in Italia, il personaggio di Paperinika è stato invece ripreso da sceneggiatori e disegnatori di altri paesi, in particolare brasiliani, che lo hanno utilizzato spesso insieme a Paperinik e ad altri "supereroi" Disney in diverse avventure, tra cui quelle del "Club dei Supereroi", alcune
pubblicate anche in Italia su TOPOLINO, Mega Almanacco, MEGA 2000 e su PAPERINIK e altri supereroi.
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Paperinika è uno dei personaggi di spicco nella saga degli ULTRAHEROES dove insieme ad altri più o meno improvvisati "ultra" eroi combatte per la salvezza del mondo contro l'"ultra" perfido gruppo dei BAD-7 in particolar modo affrontando l'elettrica Zafire. In queste vicende Paperinika e gli altri "ultra" eroi indossano un nuovo costume specificamente creato da Eta Beta per il gruppo.
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| Sul TOPOLINO n. 3183 viene pubblicata l'interessante storia Danese PAPERINA IN: PAPERINIKA TORNA IN AZIONE di Sune Troelstrup e Giorgio Cavazzano, dove Paperinika sostituisce il suo solito costume oramai lacero con uno nuovo (sempre realizzato dall'amica inventrice Genialina Edy Son molto simile a quello di Dolly Paprika
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Una versione tecnologica del costume di Paperinika (Duck She-Venger) viene rappresentata nella storia Danese THE AMULET THIEF di Andreas Pihl e Fabrizio Petrossi pubblicata nel 2019 sulla testata ANDER AND & CO 2019-46
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Una interessante e ben realizzata rappresentazione di Paperinika in versione umanizzata stile personaggio Noir anni 60 è stata realizzata dall'abile artista FaGian.
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Un decisamente "sozzo" personaggio nostrano è l'inquietante criminale
Inquinator creato da Giorgio Pezzin per due avventure che lo vedono contrapporsi a Paperinik (PAPERINIK CONTRO INQUINATOR TOP. n°1832, 6 gennaio 1991 e PAPERINIK E IL RITORNO DI INQUINATOR TOP. n°1864), 18 agosto 1991. |
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Questo, nel vero senso della parola, lurido avvoltoio inquina e ricatta il mondo con l'obbiettivo di diventare L'imperatore di tutti gli zozzoni della terra. Nella seconda avventura Paperinik scopre che in realtà Inquinator è tale Percival Mc Candid, un ricco damerino succube di una madre con la fobia dello sporco. |
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Queste storie, così come altre di Pezzin (a dire il vero non molto tenebrose dal punto di vista "Paperiniako"), sono state sceneggiate con il chiaro scopo di sensibilizzare il lettore nei confronti dell'importante tema della salvaguardia dell'ambiente e dell'ecologia. |
Inquinator viene ripreso per la saga degli ULTRAHEROES come membro del gruppo criminale dei BAD-7 capeggiati da Spennacchiotto. Nella storia ULTRAHEROES MUSCOLI E CERVELLO, TOP. 2728 lo "sozzo" criminale si scontra e viene sconfitto da Super Pippo membro di punta del gruppo degli ULTRAEROES capeggiati da Eta Beta. |
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Inquinator viene mostrato nella prigione di Paperopoli condividenso la stessa cella di Spectrus nella storia PAPERINIK I GIORNI DEL DISONORE TOP. n°3460 (16/03/22). |
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Paperinik interviene e dopo una (un po' grottesca) battaglia tra i rifiuti, riesce ad intrappolare il puzzolente criminale, che però, al sopraggiungere della polizia, fugge a razzo minacciando vendetta. |
Buona come idea di base questo "villain" (che ricorda vagamente i personaggi del romanzo i miserabili -1862- di Victor Hugo) ha buone potenzialità per essere utilizzato in storie tenebrose ed intriganti. |
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Purtroppo in alcune situazioni di questa prima avventura Perfidus, scade un po' nel ridicolo (sia lui che Paperinik) pur restando comunque un personaggio Disney tra i più lugubri e misteriosi.
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ARPIN LUSENE alias LE CHEVALIER NOIR (IL CAVALIERE NERO)
Ideato da Don Rosa, dichiaratamente appassionato del genere "noir", si rifà chiaramente al famoso ladro gentiluomo Arsenè Lupin, ed al mitico personaggio delle leggende barbariche dell'alto medioevo nato fra il VI e VIII secolo D.C. conosciuto appunto con il nome di Cavaliere Nero. |
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Il "villain", poco americano, dimostra la buona cultura del disegnatore del Kentucky, che
si rifà a modelli tratti dalla letteratura europea non lasciandosi coinvolgere dai vari super eroi.. XX.. XXY.. XYZ.. molto in voga nei fumetti d'oltre oceano. |
Nella sua storia di esordio, UNCLE SCROOGE THE BLACK KNIGHT del periodico danese ANDERS AND & CO n°23-24 del 1998 tradotta in Italia su ZIO PAPERONE n°127 dell'aprile 2000,
Arpin Lusène che si firma appunto con lo pseudonimo di Cavaliere nero, riesce a rubare da una
cassaforte dello Zio Paperone il pericoloso solvente universale, che cerca di utilizzare, cospargendolo
su un'armatura preventivamente ricoperta di polvere di diamante, per entrare nel deposito del
riccastro e (visto che non può portarseli via) dissolvere tutti i suoi soldi.
Alla fine però rimane lui stesso vittima del potente solvente fallendo così nel suo intento;
riesce comunque, grazie alla sua abilità, a fuggire all'arresto lasciando un messaggio che fa presagire un
suo prossimo ritorno.
Riappare infatti fugacemente nell'avventura, sempre di Don Rosa, ONCLE PICSOU - A L'ATTAQUE!!! pubblicata sul periodico francese PICSOU Magazine n°340 del maggio 2000, tradotta in Italia con il titolo ZIO PAPERONE - ALL'ATTAAAAACCO! sul mensile ZIO PAPERONE n° 144 del settembre 2001.
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In questa avventura sia Fantomius che l'investigatore Paperot scoprono che il fantasma del Louvre Brutfagor altri non è che il signor Borel proprietario del vicino negozio di atiquariato, che si vestiva da "fantasma" per spaventare i guardiani del museo e poter tranquillamente cercare di scoprire e trafugare il tesoro nascosto nella statua Brutfagor. |
Alla fine Brutfagor, anche grazie all'intervento di Fantomius e Dolly Paprika, viene fatto arrestare dall'investigatore Paperot ed il tesoro, consistente nella maschera d'oro della statua camuffata in modo da sembrare solo di bronzo, trafugato proprio da Fantomius. |
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Chiaramente il personaggio di Brutfagor rende omaggio alla celebre serie televisiva francese degli anni 60 Belphègor-Le Fantome du Louvre trasmessa anche in Italia con il titolo Belfagor -Il fantasma del Louvre in cui alcuni crimini sembrano essere collegati con una misteriosa figura che veste i panni della divinità egizia Belfagor e che si aggira di notte tra le sale del museo parigino. Anche lo stesso cognome dell' antiquario Borel ha un preciso riferimento a Luciana Borel che nella serie televisiva si nascondeva appunto dietro la maschera di Belfagor. Mentre l'ispettore belga Hercule Paperot è un chiaro omaggio al celebre investigatore Hercule Poirot nato dalla fantasia della giornalista e scrittrice Agatha Christie.
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